Eccoci al numero 1 della nostra newsletter, a poco più di un anno dall’ingresso del Gruppo In Opera nel controllo di SIA. Un anno di lavoro frenetico, di cambiamento, di risalita, di riconquista e ampliamento della base Clienti storica. Un anno di innovazione, di trasformazione e di preparazione ad un 2017 che vedrà un passo ancora più deciso nella direzione del miglioramento.
E’ un dovere, oltre che un piacere, ringraziare i Clienti che ci hanno gratificato della loro fiducia o semplicemente di un commento, di uno stimolo o di un suggerimento. Il miglioramento cammina sulle gambe delle persone: ecco perché il secondo e non meno importante ringraziamento va al nostro Staff, artefice entusiasta del nuovo corso e della nuova aria che si respira tra noi e con i Clienti.
Intanto il mondo fuori si frammenta e si complica in un continuo riscriversi delle regole. Evolvono rapidamente anche i sistemi gestionali, di governance e del mercato del lavoro. Il controllo di gestione classico viene invaso da molte aree del risk management, il marketing evolve rapidamente verso la reputation, il recruitement passa sempre più attraverso i social e si estende ben oltre l’assunzione, il controllo strategico tiene più conto di aspetti che in passato apparivano marginali.
Viviamo nel pieno della trasformazione digitale in un Paese strutturalmente impreparato alla quarta rivoluzione industriale. Tanti spunti innovativi, minati però da un approccio timido del legislatore e dalle storiche debolezze della strategia italiana sul digitale.
In un sistema economico ad altissima variabilità, le imprese devono stimolare il mercato attraverso nuove generazioni di prodotti e servizi, ottimizzare i processi di produzione e i canali logistici incrementandone il grado di efficienza, efficacia e concretezza, studiare materie prime alternative, migliorare la sicurezza attiva e passiva, semplificare e rendere più facili, economiche e di uso più confortevole le applicazioni, ottimizzare e/o ridurre i consumi di energia per contribuire ad un futuro più “verde”. Ma, soprattutto, devono calarsi nella convinzione della necessità assoluta di un continuo “learning process”. La formazione deve diventare un cardine delle strategie aziendali di crescita.
Ecco perché non possiamo più limitarci a chiedere alle imprese di che pillole formative hanno necessità. La domanda fondamentale diventa invece: “Dove vuoi essere nel 2020?”. E, ottenuta la risposta, fare del nostro meglio per facilitarne le strategie attraverso interventi formativi adeguati.
E, a più mani, ridurre l’imponderabilità dell’incertezza e l’affidarsi esclusivamente ad una sfera di cristallo.
Gilberto Candeloro