Gilberto Candeloro: una figura fondamentale ma un po’ “dietro le quinte”.
Può raccontare qualcosa di lei, dei suoi successi e dei suoi progetti?
Da circa un anno vivo la “fase 2.0” della mia vita professionale. L’esperienza più importante della “fase 1.0”, durata 28 anni, è stata la costituzione e lo sviluppo di una impresa che, nel tempo, è diventata una “multinazionale tascabile” leader di settore, con risultati brillanti di fatturato, redditività, presenza sui mercati internazionali e reputation. L’azienda è stata recentemente ceduta ad un grande Gruppo italiano quotato nel segmento Star di Borsa Italiana. Dall’esperienza imprenditoriale focalizzata su un grande impresa, operante in un unico settore ad alta intensità tecnologica, ho tratto la forza di “strambare” per diventare azionista oltre che imprenditore, e scegliendo persone, idee, progetti e settori, in luogo di essere scelto dal mercato, com’è successo per quasi 30 anni! Il tentativo è di aggiungere un pizzico di emozione al business, posizionandomi in seconda fila, quella dell’esperienza, e lasciando il palcoscenico a chi ha molte cose belle da inventare e diffondere. Boffetto, nelle persone, negli oggetti e nei comportamenti, è innovazione e creatività. Quindi, emozione.
Cosa le ha fatto pensare di dedicarsi anche alla produzione di arredi di alta gamma?
L’incontro fondamentale con i miei soci ha risvegliato in me un antico interesse verso il design , l’artigianalita’ e l’architettura. L’entusiasmo verso un progetto che vuole condividere valori universali quali la bellezza , la forma e l’arte e renderla qualcosa di accessibile a molti e visibile a tutti .
Nel panorama della produzione di arredi e complementi, Boffetto si pone su un piano differente, grazie al suo peculiare legame con il mondo dell’arte. Come è nata quest’idea?
Le differenze partono da piu’ lontano , abbiamo deciso di affidare ogni collezione a un designer diverso , abbiamo chiesto loro di immaginare una forma e di interpretare il living attorno ad essa , una forma che racchiudesse una sobria eleganza e un forte significato simbolico . Volevamo esprimere la bellezza e la persona in diverse sfumature, ed ecco che l’accostamento all’arte come mezzo di espressione dei piu’ nobili e vigorosi stati d’animo umani , e’ stato quasi automatico . Boffetto non vende arte , celebra gli artisti e riproduce, utilizzando materiali e tecnologie innovative, opere d’arte , inserendole in pezzi di arredamento in maniera omogenea , quasi fosse li , in quel posto e in quel modo il naturale posto dell’opera stessa . Ogni artista sceglie il proprio designer e viceversa , si conoscono , si parlano , si contaminano e solo quando il feeling e’ nato , si passa alla fase operativa di progettazione e realizzazione . Al momento abbiamo realizzato una libreria con riproduzione in serie limitata e autenticata dell’opera Togheter , del maestro Lucio Oliveri . MAGNIFICA TOGHETER , disegnata dall’arch. Maurizio Favetta. A brevissimo presenteremo una libreria disegnata dall’ architetto Simone Micheli che si contamina con un quadro del maestro Mario Bernardinello , e abbiamo in lavorazione ulteriori due opere con un pittore cubano e un regista italiano che a breve potrete apprezzare presso il nostro spazio in Via Borgogna .
Lo studio di ciascuna collezione è affidato a nomi importanti dell’architettura. Quali sono le caratteristiche che cercate nelle figure professionali che scegliete per una collaborazione?
Boffetto vuole essere un vero e proprio laboratorio di idee , dove designer affermati si affiancano a designer di sicuro talento in cerca di possibili espressioni , e’ un mix dove la vera pregiudiziale e’ la forma , la sua coerenza con il nostro progetto e la capacita’ di poter essere declinata senza forzature a tutti gli oggetti living . I professionisti che collaborano con noi hanno in comune una vera passione per il design e la forma , per la ricerca e la sperimentazione di nuovi materiali e nuove combinazioni , sono uno dei motori piu’ vivaci della nostra realta’ , assieme ai ns tecnici che giorno dopo giorno cercano di trasformare in prodotto funzionale e di qualita’ , l’idea del designer o dell’artista .
Parlando di arte si entra in un universo senza confini, sia per la quantità di artisti e forme d’arte presenti sia per la qualità. Per Boffetto, cosa deve trasmettere un “pezzo d’arte”? E quando è perfetto per diventare parte di un arredo Boffetto?
In effetti non e’ semplice decidere cosa e come lavorare a un progetto di riproduzione dell’opera in un pezzo di arredo, o meglio di integrazione dell’opera nel pezzo di arredo . La coerenza del messaggio di tutte e due le “opere” e’ fondamentale , le faccio l’esempio della libreria MAGNIFICA TOGHETER . Con la collezione MAGNIFICA l’arch Favetta ha voluto esaltare l’abbraccio di un materiale antico e nobile come l’acciaio a materiali diversi , classici come il legno o il marmo o innovativi e seducenti come il solid surface . L’abbraccio si esprime anche nella scultura TOGHETER del maestro Oliveri , queste due mani maschili che avvolgono la mano femminile , come a proteggerla e accoglierla . questi lineamenti cosi diversi ; la forza e il vigore dell’ acciaio ( o della mano maschile ) e la delicatezza e raffinatezza del marmo o del legno ( o della mano femminile ) . Ecco , la discriminante credo sia la coerenza del messaggio tra l’opera e il pezzo di design.