L’ESPERTO RISPONDE: LUCIA MAZZONE
Lucia Mazzone, svolge da 20 anni l’attività di Consulenza di Finanza agevolata in ambito nazionale e regionale, maturando un’elevata expertise nella progettazione e gestione di progetti complessi (legge 488, Industria 2015, Fondo di Innovazione Tecnologica, Fondo Crescita Sostenibile, Contratti di Sviluppo, Leggi per l’internazionalizzazione, etc.) per Grandi imprese e PMI innovative e strutturate. Nel triennio 2010-2013 ha ricoperto il ruolo di Direttore dell’ente strumentale della Regione Abruzzo, “Abruzzo Sviluppo SpA”.
Attualmente nell’ambito della propria attività professionale, collabora con il Polo Automotive d’Abruzzo.
Per favorire la crescita e la competitività delle aziende il punto cardine della strategia dell’UE è senz’altro l’innovazione. I paesi dell’UE dovranno investire fino al 2020, il 3% del PIL in R&S con l’obiettivo di creare 3,7 milioni di posti di lavoro e realizzare un aumento annuo del PIL di circa 800 miliardi di euro. In quest’ottica la programmazione di finanza agevolata ha lo scopo di stimolare il settore privato ed eliminare gli ostacoli che impediscono alle idee di arrivare sul mercato, creando quello che l’UE definisce “effetto di incentivazione” che si verifica quando l’aiuto modifica il comportamento di un’impresa inducendola ad intraprendere attività supplementari che, in assenza dell’aiuto, non avrebbe svolto o avrebbe svolto soltanto in modo limitato o diverso (REG. UE C198/17). Pertanto, alla luce di questa condizione che l’UE ha stabilito per accedere alle agevolazioni orientate a rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione, di seguito alcuni degli strumenti agevolativi che sicuramente possono “INCENTIVARE” le imprese del territorio:
Programma Operativo Nazionale (PON)
La Commissione europea ha approvato il Programma Operativo Nazionale (PON) Imprese e Competitività 2014-2020, dotato di un budget complessivo di oltre 2,4 miliardi di euro, di cui 1,7 miliardi provenienti dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR) e 643 milioni di cofinanziamento nazionale. Il Programma intende accrescere gli investimenti nei settori chiave nelle Regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia) e in quelle in transizione (Abruzzo, Molise, Sardegna), riavviando una dinamica di convergenza Sud/Centro-Nord che possa sostenere un duraturo processo di sviluppo dell’intero Sistema Paese attraverso interventi per la salvaguardia del tessuto produttivo esistente e per la riqualificazione dei modelli di specializzazione produttiva. Il pacchetto d’investimenti si propone di favorire la crescita economica e il rafforzamento della presenza delle aziende italiane nel contesto produttivo globale, in particolare le piccole e medie imprese, articolando gli interventi su specifici obiettivi tematici, tra cui OT 1 – rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione.
IL BANDO HORIZON 2020
Dal PON Imprese e Competitività 180 milioni di euro sono stati utilizzati per il Bando Horizon 2020 PON finalizzato alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo di tecnologie, riconducibili alle aree tematiche individuate dal programma Horizon 2020 da realizzarsi nelle regioni “meno sviluppate” (Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia) e nelle regioni “in transizione” (Abruzzo, Molise, Sardegna). Il bando che si è chiuso il 18 ottobre scorso ha visto la partecipazione di circa 50 soggetti abruzzesi tra imprese ed organismi di ricerca.
Il PON Imprese e Competitività contribuisce all’intervento del Credito di imposta per gli investimenti nel mezzogiorno, per l’acquisizione di beni strumentali nuovi dal 2016 al 2020, istituito dall’articolo 1, commi da 98 a 108, della legge 28 dicembre 2015, n. 208.
Lo strumento è operativo dal 30 giugno 2016 (provvedimento Agenzia Entrate del 24 marzo 2016) ed è rivolto alle imprese che acquistano beni strumentali nuovi destinati ad attività produttive nel Mezzogiorno, ovvero in Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna.
Sono agevolati gli investimenti effettuati dal primo gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2019. Il credito d’imposta è pari al 20% per le piccole imprese, al 15% per le aziende di medie dimensioni e al 10% per le grandi imprese.
CREDITO DI IMPOSTA PER INVESTIMENTI IN RICERCA E SVILUPPO
Nella legge di bilancio 2017, tra le altre misure per le imprese, sono state introdotte importanti modifiche al Credito d’imposta per ricerca e sviluppo, precedentemente introdotto dal Decreto “Destinazione Italia”.
Le principali novità si sostanziano in: 1) estensione del periodo di operatività, infatti il bonus potrà essere fruito fino al 31/12/2020 (e non più fino al 31/12/2019); 2) applicazione di una percentuale unica (50%) sulle spese incrementali ammissibili, superando così il meccanismo delle percentuali differenziate (25% e 50%) a seconda della tipologia di spesa e permettendo in questo modo l’eliminazione della distinzione precedentemente applicata tra “personale qualificato” e non, pertanto il credito d’imposta spetterà per tutte le spese di personale impiegato nel progetto di R&S; 3) limite massimo di agevolazione annuale per ciascuna impresa pari a 20 milioni di euro (rispetto alla precedente soglia massima di 5 milioni di euro).
Le novità introdotte dalla legge di bilancio 2017 hanno ovviamente efficacia a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso il 31 dicembre 2016 e poiché non diversamente disciplinato, sono pienamente operative tutte le altre disposizioni inerenti il bonus e contenute nel decreto attuativo del 27 maggio 2015.
Il credito d’imposta è, pertanto, riconosciuto a tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano, nonché dal regime contabile adottato, che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo.
Per poter accedere al beneficio, le imprese devono sostenere spese per attività di ricerca e sviluppo almeno pari a euro 30.000.
Per la determinazione dell’agevolazione spettante si applica il meccanismo di calcolo basato sull’approccio incrementale ovvero la percentuale di aiuto spettante deve essere applicata alle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media dei medesimi investimenti realizzati nei tre periodi di imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015.
La fruizione del credito dovrà avvenire esclusivamente in compensazione attraverso il modello F24, a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in cui i costi sono stati sostenuti.
I costi rilevanti ai fini dell’attribuzione del credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo rilevano per il loro intero importo anche ai fini della determinazione del reddito detassato nel regime di patent box. I due strumenti costituiscono un pacchetto di misure organico a sostegno dell’innovazione del nostro sistema imprenditoriale.
I FONDI STRUTTURALI
La Regione Abruzzo nella programmazione dei Fondi strutturali 2014-2020, nello specifico Asse I del POR FESR ha destinato 45 milioni per Ricerca, Sviluppo e Innovazione. Attualmente è aperto il primo bando specifico dedicato ai “Grandi progetti di Ricerca industriale e Sviluppo sperimentale” che si attuano negli ambiti tecnologici della Strategia Regionale di Specializzazione Intelligente. Il bando ha una dotazione finanziaria di 16 milioni di euro è potrà essere attuato da piccole, medie e grandi imprese aderenti ad un raggruppamento (RTI, ATI, ATS) tra Imprese o tra Imprese e Organismi di Ricerca.
I progetti devono prevedere costi ammissibili (personale, strumenti ed attrezzature, consulenze specialistiche, materiali e altri costi d’esercizio, spese generali) non inferiori a 5 Meuro ed ogni progetto potrà beneficiare di un contributo a fondo perduto massimo pari a 3.6 MEuro.
Il cronoprogramma stabilito dalla Regione Abruzzo per l’attuazione del POR FESR 2014-2020 prevede, inoltre, la pubblicazione imminente di due nuovi bandi: uno per il “Sostegno all’innovazione tecnologica” con aiuti in de minimis (dotazione: 4 milioni di euro) e l’altro per il “Sostegno alla ripresa economico-finanziaria ed occupazionale delle aree di crisi riconosciute a livello regionale, attraverso il rafforzamento dei processi produttivi delle imprese esistenti, la riorganizzazione dei processi gestionali, organizzativi e di marketing e il rafforzamento della capacità produttiva” (dotazione: 23 milioni di euro).