A colloquio con Raffaele Trivilino, coordinatore del Polo Innovazione Automotive (sottopancia)
LA SCHEDA
Raffaele Trivilino è direttore di IAM – Innovazione Automotive e Metalmeccanica e coordinatore del Polo Innovazione Automotive, consorzio che raggruppo circa 70 imprese, con un fatturato che supera i 6,2 miliardi di euro e oltre 18.000 occupati.Nella sua esperienza professionale ha rivestito numerosi incarichi come animatore di iniziative e progetti, facilitatore di relazioni tra enti e società, tra le varie persone, con positivi risultati in termini di obiettivi raggiunti. Oltre al suo ruolo nel Polo Automotive, attualmente è anche coordinatore di altri progetti: Predisposizione strategia d’area per l’area prototipo Basso Sangro Trigno – Strategia Nazionale Aree Interne; Patto Territoriale Sangro-Aventino; Patto Territoriale Trigno-Sinello. Si è laureato all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sede di Piacenza, in Scienze Agrarie, con una votazione di 110/110 e la lode. Dal 1980 al 1996 ha fatto l’amministratore unico di due società. Dal 1997 ad oggi svolge attività di organizzazione e gestione di progetti/programmi che hanno totalizzato investimenti totali di circa 250 milioni di euro. |
Sin dall’inizio dell’attività ha preferito lavorare in squadra con altri colleghi costituendo diverse società di progettazione e servizi. Negli anni ha sviluppato particolari abilità come animatore e coordinatore di iniziative e progetti complessi, relatore in convegni, work shop, incontri e redazione di testi, avendo prodotto diverse pubblicazioni. Contestualmente, ha avuto numerose esperienze di docenze in campo formativo.
Il polo Automotive è considerato, come attesta anche l’ultimo rapporto del Cresa, una delle forze trainanti dell’economia abruzzese. Quali sono i progetti di ricerca e sviluppo ai quali il Polo sta lavorando?
In effetti, secondo il rapporto del Cresa sull’economia regionale, la ripresa economica dell’industria abruzzese è trainata soprattutto dal settore automotive.
Dal Dossier è emerso che è la grande industria manifatturiera – e in particolare il settore automotive del chietino, oltre al polo elettronico della provincia dell’Aquila – a trainare la timida ripresa dell’economia abruzzese, cresciuta nel 2015 dello 0,2%. Che ci sia un’inversione di tendenza di segno positivo lo dicono anche altri indicatori, come l’occupazione, che dopo anni di contrazione è tornata ad aumentare (+0,1% il dato congiunturale, +0,8% quello tendenziale) e il fatturato (incremento tendenziale 7,2%).
In questo contesto il Polo Automotive gioca un ruolo determinante. Come ci stiamo riuscendo? Mettendo in campo le competenze e le conoscenze dei nostri partner, sia attraverso innovazioni di prodotto che di processo, che concretizziamo attraverso i progetti di ricerca nei quali siamo coinvolti.
Nella sua prima fase il Polo ha partecipato a ben 16 progetti di ricerca (8 a livello regionale, 4 a livello nazionale e 4 europeo) e 24 progetti di trasferimento tecnologico. Da questo bagaglio di esperienza, fatto soprattutto di ricerca e innovazione, siamo partiti con la fase II, che ha coinvolto i nostri partner in altri progetti di ricerca e innovazione. Negli ultimi mesi, infatti, abbiamo partecipato con grande successo al Bando Automotive promosso dalla Regione Abruzzo. In particolare, dei 12 raggruppamenti d’impresa ammessi e finanziabili per progetti di ricerca e sviluppo sperimentale nell’ambito dell’Avviso, 11 raggruppamenti hanno come soggetto proponente aziende appartenenti al Polo Automotive. E, complessivamente, ben 17 aziende aderenti al Polo figurano nei raggruppamenti ammessi a finanziamento. Non ultimi, i progetti (sia di ricerca che di trasferimento tecnologico) legati al Por Fesr 2014-2020 della Regione Abruzzo ed altri bandi (anche nazionali), che sono attualmente in allestimento.
Di fronte alla crisi occupazionale che investe anche la nostra Regione, quali sono le possibili risposte che possono provenire dal mondo della formazione?
La risposta alla crisi occupazionale deve risiedere nell’incremento sostanziale delle competenze/conoscenze e nella specializzazione. La scommessa sulle conoscenze è la strada maestra e non può prescindere da un crescente e continuo interscambio tra sistema formativo e sistema produttivo.
Per questo motivo il Polo Automotive ha tra i suoi partner più attivi l’Università degli Studi dell’Aquila, che partecipa a pressoché tutti i nostri progetti e agenzie formative. E per lo stesso motivo il Polo partecipa attivamente alle attività dell’ITS Sistema Meccanica di Lanciano – oltre a far parte della Fondazione che ne sta a monte – che si conferma di anno in anno polo di eccellenza rispetto alla formazione post-diploma, con un tasso di occupazione, a un anno dal diploma, che supera l’80%. E non è un caso se a Lanciano ha sede un Istituto tecnico superiore (che è una scuola di Alta Formazione post secondaria superiore istituita dal Miur) specializzato nella meccanica. Non dimentichiamo, infatti, che il territorio di riferimento è la Val di Sangro, dove insistono decine di imprese del settore, con un fatturato di 7-8 miliardi di euro, pari al 20% del settore manifatturiero che rappresenta oltre il 50% dell’export della Regione Abruzzo.
Quali sono le linee strategiche d’intervento del Polo sul territorio?
Il Polo d’Innovazione Automotive è nato proprio con l’obiettivo di creare valore aggiunto per l’Abruzzo. La maggior parte delle nostre imprese partner, infatti, hanno sede in regione e, in ogni caso, le nostre attività anche se sono presenti anche aziende di altre Regioni che garantiscono lo scambio continuo di esperienze e competenze tipiche del mondo dell’automotive; i nostri progetti di ricerca hanno comunque ricaduta sul territorio. La strategia da adottare, in questo senso, riguarda la capacità di realizzare prodotti a più alto valore aggiunto, che riducano gli spazi per i competitor, che non dispongono di competenze e tecnologie adeguate.
Il nostro obiettivo strategico è dunque quello di specializzare un sistema Automotive, nella logica della Smart Specialization Strategy, relativo ai veicoli commerciali e professionali (due/quattro/sei ruote, trasporto persone e merci), capace di rafforzare e consolidare la filiera, per migliorare la competitività e favorire il radicamento delle grandi imprese.
Si devono mettere a sistema competenze, esperienze e strutture per attività di ricerca, sviluppo, progettazione-industrializzazione e produzione di veicoli dedicati e specializzati per il trasporto all’utente finale di prodotti.
Determinante sarà l’evoluzione del sistema delle PMI da semplici fornitori di parti a produttori di sistemi più complessi con incorporati engineering e design. Altrettanto determinante sarà l’incremento delle collaborazioni del sistema delle imprese Automotive abruzzesi con altri sistemi ad elevata competenza, sia in Italia che in Europa e America.